Il docufilm “Lo Sbarco” diretto da Iacopo Patierno ha vinto a Parigi il Bridge Of Peace Film Festival.
Creato in Francia, il Bridge Of Peace Film Festival si pone l’obbiettivo di riflettere e cercare risposte e possibili soluzioni alle problematiche che pervadono il mondo, invaso dalle guerre e dalla violazione dei diritti umani. Tra i vari spunti presentati al festival dai vari autori e cineasti, il film Lo Sbarco ha fatto conoscere una parte della storia del territorio ed ha fatto arrivare un appello per la pace da Gela.
Giunto alla sua quarta edizione, il Festival è diventato uno dei punti di riferimento della cinematografia indipendente che privilegia nelle sue produzioni le tematiche di attualità della società contemporanea.
Il docufilm “Lo Sbarco”, realizzato in occasione dell’ottantesimo anniversario dell’operazione Husky, il nome in codice dato allo sbarco degli alleati in Sicilia, ha coinvolto le testimonianze di esperti, cittadini, testimoni dell’epoca e l’attiva partecipazione di studentesse e studenti dell’Istituto Morselli di Gela.
“È sempre bello vincere un Festival – dichiara Patierno – Ricevere un premio in un Festival straniero ha un valore anche maggiore.”
Il film propone anche una riflessione sui temi di pace e guerra, oggi. “È un periodo molto difficile per il nostro pianeta, insanguinato da conflitti anche vicini a noi. Sembra non ci sia limite alla disumanità. Penso che la pace sia anzitutto convivere serenamente con sé stessi e manifestare il rispetto verso l’altro. Purtroppo c’è chi continua a uccidere, penso che la pace sia ancora lontana e che tutti ci dobbiamo impegnare per essa” afferma il regista.
Il soggetto del film: “Lo Sbarco” segue un gruppo di studentesse e studenti in veste di esploratori della memoria e ricercatori di messaggi di pace. Si immergono nella città di Gela, in Sicilia, alla ricerca della memoria che conserva il tessuto cittadino riguardo all’operazione Husky, lo sbarco delle truppe alleate a Gela avvenuto il 10 luglio 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, un passaggio decisivo per la caduta del fascismo prima e del nazismo poi.
Attraverso le interviste effettuate a cittadine e cittadini, a testimoni dell’epoca, a esperti storici il film indaga il rapporto di quell’evento con i temi di pace e guerra; approfondisce l’impatto che la guerra ha avuto sulla città e sulle persone, sia a livello individuale che collettivo; riprende e registra ricordi e memorie preziosi.
Visitando i luoghi simbolo dei combattimenti nella piana di Gela e sul lungomare, gli esploratori della memoria provano ad immaginare come doveva essere vivere in quel contesto di guerra, impersonificano gli abitanti dell’epoca ed esprimono cosa potessero provare al momento dello sbarco.
Il film esamina anche come la memoria storica possa influenzare il futuro di una città e dei suoi abitanti, stimolare una riflessione sul tema della pace e della guerra al giorno d’oggi.
Quello che “Lo Sbarco” propone è un viaggio tra memoria storica e vita contemporanea; le strade e i molti luoghi nel perimetro adiacente alla città portano ancora i segni dei combattimenti del 1943. Le persone di Gela lo vivono come un evento lontano e ormai superato, irripetibile? Quali insegnamenti è possibile trovare da quell’evento al giorno d’oggi? E’ possibile trasmettere l’emozione e il senso di urgenza riguardo alla necessità di preservare la memoria storica e di lavorare per la pace?
“Lo Sbarco” è un film realizzato nell’ambito del progetto Gela Le Radici del Futuro, coordinato da Jacopo Fo e Bruno Patierno, con il sostegno di Eni e il patrocinio della città di Gela.